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Cordoglio a Monastero Bormida per la scomparsa del vice sindaco Stanga e del consigliere Monteleone

Published on 20 June 2023 • Monastero Bormida • Institutional

Ha suscitato profonda commozione e cordoglio a Monastero Bormida e in tutta la Valle la scomparsa, a una sola settimana di distanza, di due esponenti della Amministrazione Comunale appena eletta lo scorso 15 maggio.

Si tratta del vice-sindaco Secondo (Dino) Stanga e del consigliere Filippo Monteleone, entrambi del 1958 e già in consiglio comunale nelle precedenti legislature.

Filippo Monteleone, titolare con il fratello Fabrizio di una rinomata azienda agricola e vitivinicola, papà di Katia e Alessio e da poco nonno, era una persona molto conosciuta sul territorio sia per la sua attività lavorativa, sia per l’impegno amministrativo che lo ha sempre contraddistinto, con particolare attenzione alle problematiche della campagna, dell’agricoltura, dell’allevamento, del dissesto idrogeologico.

Originario della Sicilia, era giunto in Piemonte bambino, al seguito dei genitori (il papà Salvatore è deceduto solo un mese fa) e con loro, in tanti anni di fatica e di lavoro nei campi e nelle vigne, ha realizzato il sogno di creare una azienda famigliare florida e all’avanguardia.

Uomo giusto, semplice, onesto, ha portato in Comune la sua esperienza e la sua moderazione, sempre pronto a risolvere i problemi, a non accentuare le divergenze, ad andare incontro alle necessità dei più deboli.

La sua vita è stata funestata da episodi difficili (un grave incidente sul lavoro, una grande frana che ha lambito la sua casa nel 2019 e soprattutto la prematura scomparsa della moglie Giovanna nel 2020) ma non ha mai perso il sorriso e la voglia di lottare e di impegnarsi, fino alla partecipazione alle ultime elezioni.

Dopo la proclamazione dei risultati, in pochi giorni le sue condizioni di salute sono progressivamente peggiorate e non gli hanno reso possibile neppure la partecipazione al primo consiglio comunale, di cui ha chiesto notizie dal letto d’ospedale dove era ricoverato e dove dopo pochi giorni è mancato. Tutta la comunità di Monastero lo ha ricordato con grande affetto, partecipando numerosissima a rosario e funerale.

Sono passati pochi giorni ed ecco, lo scorso sabato 17 giugno, la seconda terribile notizia della scomparsa del vice-sindaco Dino Stanga, stroncato da un infarto.

Da oltre 20 anni attivissimo nella giunta comunale, Dino è stato un punto di riferimento per tutti i compaesani, che vedevano in lui una persona disponibile, altruista, sempre pronta a dare una mano e a risolvere i piccoli problemi quotidiani del territorio.

Sempre presente, abbinava alla attività amministrativa quella di volontariato in varie associazioni, di alcune delle quali (Pallonistica Valle Bormida, Gruppo di Protezione Civile) è stato tra i fondatori.

Nato e vissuto nella borgata di Santa Libera, dove ha lavorato nell’azienda agricola di famiglia, Dino ha poi svolto il mestiere di muratore, e si è trasferito in paese dopo aver “messo su famiglia”, con la moglie Luciana e le tre figlie Ambra, Jessica e Miriana. Da alcuni anni era anche nonno e stravedeva per le nipotine Asia e Zoe. Il suo impegno nella vita del paese era quotidiano: non c’era giorno che non si informasse sulla situazione delle strade, sulla cura dell’arredo urbano e del verde pubblico, sulle situazioni di difficoltà e le problematiche di ciascuno. Dino era sempre presente, sempre “sul pezzo”, sia nei momenti felici, nelle feste, nelle partite di pallapugno, nelle sagre, sia anche in occasioni più difficili, come le calamità naturali, le frane, il dissesto stradale ecc.

Di lui il sindaco Gigi Gallareto, nel ricordo che ha fatto al momento del funerale ha ricordato l’animo semplice e buono, la volontà caparbia di fare, di lavorare, di realizzare qualcosa, la sua visione della comunità come di una grande famiglia. Tra le tante opere a cui ha legato il suo nome spicca la costruzione del nuovo sferisterio, che ha rinverdito i fasti dello storico “Laiolo”, l’idea di posizionare in piazza Roma la “casetta dell’acqua”, la grande cura per il decoro del paese e per i fiori, sua vera passione, che piantava e accudiva personalmente nel cortile del castello, sul ponte romanico, nel centro storico, nell’area verde per ragazzi, dove aveva realizzato un simpatico Pinocchio in legno, per la gioia dei più piccoli. Lascia in tutta la comunità di Monastero e della Langa Astigiana un grande rimpianto per la sua morte improvvisa e prematura: il territorio ha perso un vero punto di riferimento.